Sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 8 febbraio sono state pubblicate le prime “Linee di Indirizzo Nazionale per l’organizzazione e la gestione delle Banche del Latte umano donato”, un documento che costituisce un traguardo importante per la pediatria italiana. Insieme alla Francia, l’Italia sarà così l’unico Paese europeo ad avere una regolamentazione ministeriale su questo aspetto importante che riguarda la salute dei neonati prematuri.
Il documento è stato messo a punto da un gruppo di lavoro, di cui ha fatto da capofila il professor Enrico Bertino, direttore della Neonatologia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino, dove opera una delle più grandi Banche del Latte Umano europee.
Per molti bambini, soprattutto quelli più critici e prematuri, ricoverati in Terapia intensiva, il latte materno può non essere disponibile almeno nel primo periodo dopo il parto. In questi casi è di grande importanza poter disporre del cosiddetto “latte umano di banca”, che può essere considerato alla stregua di un farmaco salvavita. Il latte umano donato deve essere sicuro e di buona qualità. A questo fine sono sorte in Europa ed in USA le Banche del Latte Umano che svolgono la loro attività grazie alla generosità di donatrici volontarie accuratamente selezionate. L’Italia e la Svezia si collocano al primo posto in Europa. Nel 2012 le madri donatrici nelle 31 banche del latte umano, attualmente in funzione in Italia, sono state 975, con un trend in progressivo aumento, ed il volume di latte raccolto è stato pari a 9.448 litri.
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